SCRITTURA CREATIVA

UN CASO PER SHERLOCK HOLMES
Londra, 1890.
Il famosissimo investigatore del Regno Unito, Sherlock Holmes, si trovava seduto alla sua scrivania mentre sfogliava la posta e si fumava una pipa. Gli capitò tra le mani una misteriosa busta color giallastro, su essa c’era scritto che proveniva dalla bellissima Italia e il
mittente era il suo grande amico Edmond Dantes.
Era un giovane marinaio che aveva incontrato in uno dei suoi viaggi e che gli aveva offerto un rifugio sull’ isola di Montecristo, durante una notte fredda e tempestosa.
Holmes fu informato dall’amico di un fatto molto grave. Edmond era dovuto partire per due
anni dall’isola a causa di divergenze non meglio specificate – su questo punto il mittente era
molto vago – e al ritorno il suo tesoro non c’era più e il caro amico, l’abate Faria, che non
era morto in carcere ma si era salvato in maniera rocambolesca e viveva a Parigi , fu
trovato morto. Dantes chiedeva aiuto al re degli investigatori.
Così, Holmes decise di partire per trovare il colpevole, facendosi preparare dalla domestica
la valigia con dentro tutto il necessario; il viaggio fu lungo e stancante.
Scese dalla carrozza ritrovandosi l’enorme casa parigina del conte, che ricordava tutta a
memoria, Edmond lo accolse abbracciandolo affettuosamente e gli indico’ la sua camera da
letto per le prossime due settimane. Il mattino seguente, il detective fece delle domande
all’amico: “Durante i tuoi 14 anni di prigionia ti sei procurato dei nemici che fossero gelosi di
te e della tua ricchezza o che avessero qualche faccenda in sospeso da sistemare?”
Edmond rispose: “Caro amico, quando ti trovi in situazioni come la mia, e’ molto semplice
procurarsi dei nemici.” Holmes lo guardò fisso negli occhi e disse: “ Bene! Direi di dirigerci
nel luogo del delitto, di sicuro li’, troveremo qualche prova.” Arrivati nella casa dell’abate,
iniziarono’ a perlustrare, Holmes noto’ subito che vicino al letto della vittima c’era un pezzo
di lettera strappato a metà, egli non fu in grado di capire cosa ci fosse scritto, ma noto’ due
iniziali in fondo a essa. Non trovando nient’altro, entrambi ritornarono a casa giusto in tempo
per la cena. Holmes, non smetteva di pensare a chi potesse appartenere quella misteriosa
lettera e finita la cena, i due si spostarono nello studio, rimanendo svegli tutta la notte. Il
giorno dopo Edmond fu impegnato con alcune commissioni e Holmes, continuò la sua
ricerca, si alzo’ dalla scrivania e girando per l’enorme villa si ritrovo’ nella camera da letto del
conte. Noto’ che sopra il comodino c’era un foglio con alcuni nomi, uno di essi aveva le
lettere iniziali corrispondenti a quello sulla lettera. Il nome era Giacomo Rossi. Non perse
tempo e corse subito dal conte, al quale chiese se avesse avuto qualche disguido con
quell’uomo.
Dantes rispose che con lui non aveva mai parlato di persona perché il signor Rossi era il
proprietario di una bottega e le poche volte che lo vedeva, scaricava dalla sua carrozza gli
alimentari. La parola “carrozza”, a Holmes fece venire in mente che dietro la casa dell’abate,
c’erano delle impronte di ruote e senza perdere altro tempo partirono verso la bottega. Giunti
a destinazione, videro il vecchio salire sulla carrozza, Holmes vide un’enorme cassa di legno
sigillata con lucchetto, ed intuì subito che si trattava del tesoro di Edmond.
Rossi alla vista dei due, sali’ rapidamente sulla carrozza, ordinando al cocchiere di andare
il piu’ veloce possibile. Edmond e Holmes iniziarono a seguirlo fino alla stazione, “Dov’e
andato?” disse Holmes, “Eccolo! E’ li’ sta, per raggiungere il vagone!” replico’ l’amico. Il
vecchio, preso dalla paura, inizio’ a correre il piu’ veloce possibile, con l’intento di prendere il
primo treno diretto a Roma ma, prima che potesse fare un altro passo, l’investigatore prese
in mano il suo bastone da passeggio e lo getto’ a terra, per farlo inciampare. Non ci riusci’.
Intervenne così il suo amico Edmond, che essendo molto bravo nella lotta, lo prese per il
collo gettandolo a terra perdendo conoscenza. Dopo qualche ora, il signor Rossi si risveglio’
all’interno di una cella, spiego’ al detective che lo scopo del suo furto era di farla pagare all’abate per non avergli concesso i beni promessi e dopo l’arrivo di Dantes, Faria si affezio’
regalandogli ogni cosa. Il caso era stato risolto. Holmes tornò a Londra per continuare la
sua carriera e il giovane marinaio intraprese un altro lungo viaggio, questa volta però non
sarebbe mai più tornato a Montecristo, ma decise di navigare tutta l’Europa e ogni sua
piccola isola.
GIULIA
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