Come nasce una canzone? – Intervista a Kevin

Abbiamo intervistato Kevin Stolfini per chiedergli come si produce una canzone partendo da zero, approfondendo anche le sue preferenze musicali e di scrittura e capendo cosa è per lui la musica, che emozioni prova scrivendo.

Come ti chiami?

Mi chiamo Kevin, in arte Blssd.
Da quanto tempo produci canzoni?
Produco e scrivo canzoni da circa due anni.

Perchè hai iniziato?

Mi sono appassionato alla musica già da bambino, da quando mio padre mi faceva ascoltare i CD di Fabri Fibra in macchina.
Ho iniziato a produrre musica quando ho sentito il bisogno di esternare le mie emozioni e voler trasmettere un messaggio.

Scrivi da solo o con altre persone?

Per il momento scrivo da solo, ma, in futuro, se diventerò più conosciuto e riuscirò a firmare un contratto con una casa discografica, sarà inevitabile essere affiancato da dei ghost writers.

Chi sono i ghost writers?

I ghost writers sono degli autori che si occupano, per conto di qualcun altro, di scrivere testi per le canzoni degli artisti.

Che tipo di canzoni produci?

Produco e scrivo canzoni di tipo trap, specialmente “pain/emotional”, un genere che in Italia si è affermato negli ultimi 2 anni, ed ora è diventato uno dei più ascoltati nel nostro paese. Questo genere esprime il dolore e l’amore provati dall’artista.

A chi ti ispiri nella produzione delle canzoni?

Nella produzione delle mie canzoni mi ispiro al cantante veneto Tony Boy, l’artista principale che ha portato il genere emotional in Italia.

Quante canzoni hai pubblicato?

Ad oggi ho pubblicato 4 canzoni: la prima, “Nei miei sogni” il 22 ottobre 2023, mentre l’ultima, “Lettera d’amore, il 16 febbraio 2024.


Si guadagna dalla produzione e pubblicazione delle canzoni? Hai tratto guadagno dalle tue canzoni?

All’inizio, quando si è poco conosciuti o si sta emergendo, il guadagno è basso o nullo. Invece, quando si inizia a farsi notare, le varie case discografiche potrebbero proporre vari contratti ed aiutare nella realizzazione di canzoni e album.
Per ora, essendo ancora poco conosciuto, non ho avuto nessun tipo di guadagno.

Quello che fai oggi lo fai per hobby o hai anche una futura prospettiva?

Attualmente il mio desiderio è quello di trasformare il mio hobby in un futuro lavoro.

Ti piace farlo?

Sì, mi piace. Anche se ora non c’è guadagno, sto continuando perchè per me la passione viene prima dei soldi.

Da cosa si parte per la produzione?

Prima di tutto si parte dalla “sound selection” dei VST (strumenti virtuali), ovvero la selezione degli strumenti che si vogliono usare per iniziare ad arrangiare la melodia del pezzo.
Dopodiché si iniziano a creare le “drums”, la batteria che dà ritmica al brano, ed infine si arrangia il beat.

Su quali piattaforme si possono pubblicare le proprie canzoni?

Al giorno d’oggi ci sono molte piattaforme su cui si possono pubblicare i propri brani.
Quelle più conosciute sono Spotify e Apple Music, a cui bisogna sottoscrivere un abbonamento ad uno dei tanti siti che permette di “droppare” (pubblicare) la propria musica, come DistroKid.
Le piattaforme più usate dagli emergenti di oggi sono SoundCloud ed Instagram (quest’ultima con annessi reel, video), le quali sono gratuite e non richiedono abbonamenti.

Con che programmi produci le basi delle tue canzoni?

Ci sono varie “DAW” (Digital Audio Workstation), programmi che si possono utilizzare per creare la propria musica.
Quella che utilizzo io è FL Studio, la DAW più facile da imparare ad usare.

Di che attrezzature ti avvali per registrare la voce nelle canzoni?

Non avendo molto budget, utilizzo solamente un microfono a condensatore, ed ovviamente un PC.
Il setup più consigliato è quello di avere una scheda audio (che riduce l’input lag, in modo da poter sentire in cuffia la propria voce con gli effetti, come l’autotune) e un microfono di buona qualità.

Quanto tempo impieghi per la produzione di una canzone?

Dipende da molti fattori.
Prima di tutto, se ho già una minima idea di come voler creare il beat.
Se sono in “beat block” (blocco di idee), mi prendo una pausa ed evito di produrre per qualche giorno.
Mediamente ci metto tre orette.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la musica?

Il messaggio che voglio trasmettere con la mia musica è quello di sentirsi liberi e non avere paure e pregiudizi di esporsi attraverso la propria arte.

Qual è il tuo beat trap preferito di tutti i tempi e perché?

Il mio beat trap preferito è “Fiori Di Gretel” di Charlie Charles, un classico del genere.

Cosa ne pensi della scena trap/rap italiana?

A mio parere, negli ultimi 2/3 anni, sono emersi nella scena tanti nuovi artisti con molto potenziale. Parliamo di rapper come Tony Boy, Kid Yugi, Artie 5ive, Nerissima Serpe, Papa V, Digital Astro…
Nella mia routine, in cuffia, ho solamente loro, perché li sento “più vicini a me”, seguono il mio stesso genere ed è da loro che traggo ispirazione.



2A IT, gruppo 2:
Miatton Mattia;
Cassarà Emanuele;
Aversa Giuseppe;
Stolfini Kevin;
Harizi Danilo;
Singh Gurshaanbir.

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